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1) Dizion. 5° Ed. .
ANCA.
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ANCA.
Definiz: Sost. femm. L'osso, che è tra il fianco e la coscia dell'uomo, e prendesi eziandio per ciò che al di fuori corrisponde al detto osso, ed anche per il fianco e la coscia medesima.
Dal grec. ἅγκη, gomito, o da ἁγκὼν ἀγκὼν, piegatura del braccio. –
Esempio: Dant. Inf. 19: E il buon maestro ancor dalla sua anca Non mi dipose.
Esempio: E Dant. Inf. 21: L'omero suo [del diavolo], ch'era acuto e superbo, Carcava un peccator con ambo l'anche; Ed ei tenea de' piè ghermito il nerbo.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 126: Gioseffo per tutto questo non rifinava, anzi con più furia l'una volta che l'altra or per lo costato, or per l'anche, e ora su per le spalle battendola forte, l'andava le costure ritrovando.
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 145: Se tal giuntura fosse piegabile e voltabile, come l'osso dell'adiutorio che si commette nella spalla, e come quello della coscia che si commette nell'anche, l'uomo avrebbe sempre ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 69: I rilevati fianchi e le belle anche.... Pareano fatti.... Da Fidia a torno.
Esempio: Cellin. Pros. Oref. 158: Comincerai a ritrarre un osso bellissimo, il quale va in mezzo alli due ossi dell'anche.
Esempio: Mont. Iliad. 4, 176: Così di sangue imporporossi, Atride, La tua bell'anca, e per lo stinco all'imo Calcagno corse la vermiglia riga.
Definiz: § I. Anche, diconsi le parti deretane del cavallo, che dai lombi o dalla schiena si stendono fino alla piegatura del ginocchio. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 444: Se 'l cavallo zoppica di dietro, e nel suo voltare divien più zoppo, sarà nell'anca la sua infertade.
Esempio: Fosc. Poes. 165: Quei dal flutto arretrossi Ricalcitrando, e, orribile! Sovra l'anche rizzosse.
Definiz: § II. Per Coscia di volatile. –
Esempio: Parin. Poes. 66: Pollo o fagian con la forcina in alto Sospeso, a un colpo il priverai dell'anca Mirabilmente.
Definiz: § III. Ad ogni muover d'anca, vale Ad ogni passo. –
Esempio: Dant. Inf. 23: Ma per lo peso quella gente stanca Venìa sì pian, che noi eravam nuovi Di compagnia ad ogni muover d'anca.
Definiz: § IV. Battersi l'anca, si dice per Mostrare dolore o dispiacere d'alcuna cosa. –
Esempio: Dant. Inf. 24: Lo villanello, a cui la roba manca, Si leva e guarda, e vede la campagna Biancheggiar tutta, ond'ei si batte l'anca.
Esempio: Bern. Orl. 53, 56: Il villanel, che i sordi tuoni ascolta, Si batte l'anca, e si duole e sospira.
Esempio: Dav. Scism. 365: E Cromuello di loro morte sì dolce si battèo l'anca.
Esempio: Mont. Poes. 1, 237: E invan si batte l'anca il meschinello, Invan si straccia il crin disperso e bianco In su la soglia del deserto ostello.
Definiz: § V. Dare d'anche, vale Fuggire, Darla a gambe. –
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 57: Io detti d'anche, Ch'io corro ancora, e stetti un giorno ascoso.
Definiz: § VI. Menar l'anche, lo stesso che Menar le gambe, Camminare. –
Esempio: Buonarr. Aion. 2, 3: Poi m'imbarco Nelle mie di vacchetta scarpe bianche, E con gli altri mi metto a menar l'anche.